Sullo sfondo delle vicende storiche che investirono Napoli alla fine del XVIII secolo, si sviluppa l’appassionate romanzo ideato da Giovanni Battista Maese, “A Napoli è sempre estate”. Il libro, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, offre ai lettori una sorta di tour virtuale della città partenopea che si rivela agli occhi attoniti di un rampollo di un’antica casata napoletana vissuto ed educato in Inghilterra secondo lo spirito di una formazione illuministica predestinata dal padre.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è qualcosa che ho sempre saputo fare, che mi è sempre venuto naturale. È un approdo a cui ricorro quando avverto l’instabilità della mia esistenza. Le emozioni che provo quando scrivo sono sempre contrastanti e finiscono per appartenere ai personaggi delle mie storie.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Trattandosi, ovviamente, di una storia ambientata in un’altra epoca, ciò che si può intendere per presenza della propria vita reale nel romanzo non può che essere rappresentata dalla convinzione, che alimenta l’intera narrazione, di una continuità storica ed antropologica esistente tra la Napoli che ho descritto nel romanzo e quella contemporanea.